Il sonno è definito come uno stato di riposo fisico e psichico indispensabile per il ristoro dell’organismo.
Come la veglia, il sonno è un processo fisiologico attivo, infatti, benché sia rappresentato da un apparente stato di quiete, durante questo stato avvengono complessi cambiamenti a livello cerebrale, cardiaco, espiratorio, metabolico e muscolare.
I disturbi del sonno come la difficoltà di addormentamento, frequenti risvegli, sonnambulismo, incubi, colpiscono molte persone, pregiudicandone in alcuni casi la qualità della vita e alterando le normali attività fisiologiche.
La mancanza di sonno può causare stanchezza cronica, diminuzione dell’attenzione e della concentrazione e irritabilità, cefalea mattutina.
Chi soffre di disturbi del sonno può vedere compromessi l’andamento lavorativo, i rapporti sociali e l’assetto psicologico ed ha un rischio aumentato di sviluppare patologie cardio-circolatorie o di aggravare quelle eventualmente già esistenti (ad esempio l’ipertensione arteriosa).
I sintomi di insonnia e di eccessiva sonnolenza diurna possono derivare da diverse patologie, ognuna delle quali richiede una valutazione ed un trattamento specifici. L’aiuto di uno specialista diventa essenziale quando il disturbo del sonno si prolunga nel tempo, pregiudicando in modo significativo la qualità di vita.
La diagnosi delle condizioni che alterano il sonno di un individuo inizia con la compilazione di una accurata anamnesi sonnologica. Spesso l’esperto di medicina del sonno richiede la stesura di un “diario del sonno” in cui le persone registrano il ritmo sonno-veglia, l’eventuale pisolino e l’attività durante il giorno, l’uso di stimolanti, l’assunzione di ipnotici, la quantità di alcool giornaliera consumata, la dieta, il numero di risvegli durante la notte, per quanto tempo ritengono di aver dormito e il modo in cui percepiscono il loro stato d’animo e la vigilanza durante il giorno. L’esperto, inoltre, intervista spesso il partner di letto in quanto la persona che dorme non può percepire sintomi quali il russare, le pause respiratorie più lunghe di dieci secondi, i movimenti inusuali del corpo ed il sonnambulismo.
Sono importanti anche le domande sull’eventuale incontinenza urinaria notturna, su improvvisi episodi di difficoltà respiratoria, sul digrignare i denti (bruxismo) e parlare nel sonno.
Per giungere ad un corretto e completo inquadramento diagnostico del disturbo può essere necessario integrare la visita sonnologica con esami strumentali specifici quali l’attigrafia, il monitoraggio cardio-respiratorio e la polisonnografia.
L’esperto di medicina del sonno è in grado di giungere alla diagnosi e di proporre una adeguata terapia, farmacologica e non farmacologica delle insonnie, dei disturbi del ritmo circadiano, delle apnee ostruttive del sonno, delle ipersonnie, della narcolessia, delle parasonnie e dei disordini del movimento sonno-correlato.